lunedì 19 febbraio 2018

278. ECCO PER CHI VOTO



Allora, tra due settimane sapremo chi ha vinto le elezioni, tra sgomenti, delusioni, preoccupazioni, nuovi servili adulatori, vincitori gaudenti e sconfitti deliranti, assisteremo ad una nuova investitura.

Se la giocano Berlusconi e Di Maio, inutile girarci attorno.




Un vecchio ed un ragazzo. Due bersagli dello snobismo intellettuale. Pare che molti intellettuali disillusi, forse spaventati dal "rischio pentastellato", preferiscano optare per una scelta trasversale, non rischiano di sbagliare, appoggiano Emma Bonino e non si espongono realmente. Continuano con supponenza ad utilizzare il termine populismo con esclusiva accezione negativa, senza rispetto per i milioni di italiani che credono nel Movimento.




Incredibile, vero? Più li si deride, più li si giudica male, più vincono. C'è gente che ancora ride per le gaffe di Berlusconi, da Romolo e Remolo alle battute su Obama, sulla Merkel (avendo dimenticato la depenalizzazione del falso in bilancio), così come c'è chi si sconvolge per le "imprecisioni geografiche" di Di Maio nella collocazione del dittatore Pinochet, chi lo prende in giro perché non usa il congiuntivo, e magari lo fa scrivendo: se avrebbe studiato, lo votavo. Insomma, sembra che conti più la forma che la sostanza. Anche se sbagliare su Pinochet è difficile, sarebbe bastato già leggere Isabelle Allende, ma oramai, il buon Luigi avrà già studiato tutta la storia cilena.




Sono molto attenta all'uso della consecutio temporum e mi dà fastidio la superficialità con cui si scrive e si parla oggi. Mettere al posto giusto accenti ed apostrofi è oramai prerogativa di pochi, come del resto l'uso del congiuntivo e di alcune proposizioni. La gran parte dei politici non supererebbe un esame di grammatica italiana e, ahimè, neanche di storia. È triste, ma bisogna prenderne atto.


Di Maio però è bravo, è un portatore sano di strafalcioni: sbaglia, si corregge, si informa, impara dai suoi errori e sta mostrando grandi capacità politiche. Ero molto scettica nei suoi confronti, per età ed inesperienza, ero diffidente, anche appoggiando da sempre il Movimento, lo ammetto, ma adesso mi rendo conto che merita più fiducia.


Ho letto il programma dei 5 stelle e mi sono rimasti impressi alcuni passi. Si parla di economia circolare in contrapposizione al modello lineare considerando che il benessere dei cittadini non sia direttamente proporzionale alla crescita economica.


Si mira a favorire la partecipazione pubblica in comparti ritenuti primari e strategici per il benessere della collettività.


Il PDF sull'ambiente è di 180 pagine, non l'ho letto, mi è bastato vedere quanto fosse importante il tema all'interno del programma.


Gli investimenti per la riorganizzazione del personale scolastico, non solo docente, l'attenzione al turismo, gli interventi previsti a salvaguardia del SSN. Insomma, tutto condivisibile, in linea con la mia idea di bene e benessere comune. C'è ancora un aspetto che voglio illustrare, sono stata sempre garantista, ma da qualche anno, lo sconfortante scenario politico, arrogante ed inconcludente, la rabbia accumulata per i soprusi subiti direttamente e quelli ai quali ho assistito, hanno risvegliato il mio lato giustizialista. Oggi, però, posso dire di aver compreso meglio alcune dinamiche, di essere maturata ed essere tornata garantista, e sono sicura che anche il Movimento subirà analogo processo.


Per il resto, non parlo dell'inutile polemica sui rimborsi dei rappresentanti grillini, davvero inesistente. È come andare a sindacare sulla qualità dell'igiene di una casa pulita ignorando di vivere in un letamaio. Credo nel Movimento. Sentirò un dolore allo stomaco per ogni congiuntivo sbagliato, mi arrabbierò per una proposta di legge troppo utopistica, ma non resterò ferma a guardare.


C'è una cosa che hanno più di tutti i cinquestelle, che fa la differenza, ed è l'autocritica, la capacità di migliorare dai propri errori, di fare di un'esperienza negativa un'opportunità, di guardare al futuro con ottimismo e tanto impegno. Sono stanca dell'arroganza dei vecchi marpioni. Voterò il movimento di tutti. Voterò 5 stelle.





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