martedì 9 maggio 2017

253. GRAZIE

Il 10 maggio di quattro anni fa nasceva questo blog, il mio spazio privato condiviso, il mio divanetto da psicoterapia. Ho usato questo blog per parlare a me prima che a voi lettori, e l'ho fatto nella maniera più spontanea possibile, perché fosse evidente che raccontare di me sarebbe stato come raccontare di uno di voi. Scrivere dei sentimenti, dei nostri errori, delle nostre paure, delle tradizioni e dei luoghi comuni è il mio modo per sentirmi un po' più libera, più forte. Ogni tanto tocco argomenti di attualità e politica, solo per ricordare che per essere liberi bisogna conoscere, partecipare. E allora finisce che ci resto un po' male se assisto al decadimento di una classe politica che non fa altro che sputare veleno sull'avversario, anziché pensare al popolo ed ai programmi per risanare un'economia malata ed arrogante. E diciamolo che lo sappiamo tutti che gran parte delle ONG sono sporche, che Macron non è la salvezza per l'Europa, che è avvilente che una parte di italiani (e non) abbia dato due euro per concedere fiducia ad uno che promette di uscire dalla politica e non lo fa, come del resto non ha mantenuto altre promesse. Insomma, è sempre più l'epoca della forma, dell'apparenza, delle belle parole, del bell'aspetto, e alla fine cosa resta? Quali alibi racconteremo un giorno ai nostri figli? Non lo so, magari non ne parleremo per niente. Intanto, confido nell'amore, per dare un senso a tutto (anche se un senso non c'è, come direbbe Vasco), l'amore per la propria terra, per i propri ideali, per se stessi, per una giustizia sociale e per la libertà (che non vuole nessuno). Un abbraccio a tutte voi, care lettrici, che leggete i miei racconti ritrovando un po' della donna che siete, o che vorreste essere, voi amiche sconosciute e timide, voi sincere ed entusiaste, voi che mi scrivete in privato ed anche voi che ho il privilegio di conoscere di persona e che quando incontro mi regalate dei bellissimi sorrisi. Che bello sapere di essere stata capace di emozionarvi, farvi riflettere, sorridere e a volte di consolarvi! Vorrei essere riuscita a farvi sentire un po' meno sole, a farvi amare un po' di più la donna che siete.  Un abbraccio anche a voi lettori affezionati, uomini sensibili e disorientati. Ecco, a voi, invece, vorrei essere riuscita a donare un po' di tranquillità, a far capire quanto noi donne siamo diventate fragili, incapaci di sostenere tutto il peso di questo ruolo da eterna protagonista, quest'ansia da prestazione. Avvicinatevi a noi senza protezione, senza frasi fatte e strutture virtuali, tornate a parlarci guardandoci negli occhi, con la grazia di un principe e la determinazione di un combattente, non temete le nostre incoerenze, siate voi una certezza. Qui c'è bisogno di uomini! Quelli veri, che non hanno bisogno di raggiungere un elevato numero di prestazioni sessuali per dimostrare la loro virilità, che non picchierebbero mai una donna, che hanno il coraggio di affermare le loro idee, che sanno perdere e chiedere scusa.
Grazie per le 52.437 volte in cui mi avete fatto compagnia, venendo qui a leggere di me, dei miei dubbi e delle mie fantasie.
Buon compleanno al mio blog ed a tutti voi GRAZIE GRAZIE GRAZIE!


Il quadro è della giovane artista partenopea Laura Albrizio e s'intitola "E se fosse stato Adamo a nascere da una costola di Eva?"

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