venerdì 15 aprile 2016

198. TRIVELLAZIONI MENTALI

Domenica prossima 17 aprile si può esprimere il proprio parere sull'opportunità di rinnovare i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro le 12 miglia dalla costa. Se vince il sì, quindi, le concessioni non saranno rinnovate, ma solo per le trivellazioni che attualmente rientrano nella distanza indicata. Il referendum è stato indetto su iniziativa di dieci consigli regionali che auspicano la scomparsa delle trivelle a vantaggio delle locali imprese turistiche e, soprattutto, a scopo ecologico. Il resto potete scoprirlo andando a leggere qua e là dal web o dai quotidiani, che oramai acquistano davvero in pochi. Il referendum è lo strumento di democrazia diretta più semplice e immediato, ma i cittadini italiani pare proprio che la democrazia non la vogliano. La libertà di pensiero è per pochi, la gente non vuole pensare, non lo sa più fare, i cervelli si stanno atrofizzando, le persone hanno bisogno di mettere un mi piace e basta, devono leggere o ascoltare e ad istinto scegliere il più 'piacione'. Oggi ho avuto un brevissimo confronto con due persone anziane indottrinate da Renzi, persone di media cultura, per studio e per intense relazioni sociali, due cittadini che guardano forse troppa tivvù e leggono i giornali filogovernativi. Ho solo accennato al referendum di domenica e mi sono vista aggredire verbalmente, lui addirittura, col ditino puntato e alzando i talloni qualche centimetro da terra, accusava gli americani, non ho capito a che titolo, vista la rabbia e la concitazione. Alla fine, per non rischiare di veder stramazzare al suolo l'anziano, sono andata via, abbandonando la causa. Adesso, io non so cosa abbiano capito del referendum i cittadini italiani, ma per il solo fatto che un presidente del consiglio ed un ex presidente della Repubblica si prendano la briga di invitare il popolo all'estensione, mi verrebbe da pensare che c'è qualcosa che non va. La scusa addotta è quella della tutela dei lavoratori, ma è palesemente infondata, visto che gli addetti ai lavori non sono poi tanti e non rischierebbero nulla. Poi perché quelli che lavorano sulle trivelle dovrebbero essere più tutelati di quelli che lavorano nei call center? In questi giorni tremila e dico tremila dipendenti Almaviva rischiano di perdere il lavoro, ma per loro il governo non si è mosso! Inoltre, anche le guerre procurano lavoro, ma non per questo si auspicano guerre tutti i giorni, anche se le fanno lo stesso e le chiamano 'missioni di pace', ma questo rientra nel rincoglionimento totale delle masse che vogliono credere alla parola pace. Mi meraviglio che Jovanotti, che un tempo mi era pure simpatico, non abbia ancora fatto una banalissima e retoricissima canzone pro trivelle, per tutte le famiglie del mondo (renziano). E scusate se è poco, ma questa settimana i perbenisti hanno dato il peggio di loro e quel leccaculo di Vauro ha messo la ciliegina sulla torta. Basta trivelle, basta tivvù oppiacea!




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