mercoledì 26 agosto 2015

169. ANCORA IO

Sul bagnasciuga, tempo incerto di fine agosto: qualche nuvola, un po' di vento ed il mare increspato. Resto semi sdraiata sul lettino con la mia camicia bianca, mi sento bella e serena. Osservo le poche persone in spiaggia, pronte a scattare via al primo schizzo di pioggia. Volti strizzati e infastiditi dal rumore delle onde. Io resto. Io adoro le imperfezioni. Non amo i lineamenti regolari, i paesaggi statici e le prevedibili melodie. Non amo l'omologazione. Tra un urlo di un bambino e il plat plat della stoffa degli ombrelloni, leggo FB e trovo un post carino di una mia brillante amica. Parla proprio della banalità di corpi belli e inespressivi 'sensuali come attaccapanni' dice. Un amico commenta con un pensiero di Oscar Wilde:
"Let us leave the beautiful women to men with no imagination". Ecco, volevo dire proprio questo. Le imperfezioni sono solo per intenditori, quelli che sanno leggere la bellezza di uno sguardo intelligente, di un sorriso consapevole, di un volto vissuto. Quanto sono belli certi gesti naturali, spontanei e sicuri. Che belli i pensieri di chi vive pienamente con mille prospettive, di chi ha delle idee, ha raggiunto la consapevolezza che non tutto è spiegabile, ma tutto ha un senso, che non c'è niente di più noioso della regolarità. Chi cerca di imparare da tutti, chi non giudica, ma ha sempre una sua visione dei fatti. Sono per le torte fatte in casa, per le canzoni urlate in auto assieme agli amici, sono per i vestiti semplici resi belli dagli accessori, sono per i regali fuori tempo, per gli abbracci inaspettati, per i messaggi negli orari improbabili. Sono per i capelli spettinati, per le case sempre un po' in disordine, sono per chi non segna le date e magari capita che ti chiami proprio nel giorno del tuo compleanno parlandoti di tutto, ma senza farti gli aguri. Amo le imperfezioni che rendono speciali, l'apparente disarmonia di un corpo coerente con mente e spirito. Amo le parole semplici ed anche quelle inventate, che aiutano ad esprimere concetti e sentimenti veri. Amo chi per essere speciale non ha bisogno di dire o fare cose speciali, ma ha un modo tutto suo di essere e di comunicare.
Forse è il momento di andare via dalla spiaggia, qualche ombrellone più in là, sulla mia sinistra, un uomo alto e magro mi osserva, riconosco il suo viso familiare, è un noto personaggio della TV. Penso chissà quante imperfezioni avrà notato nel mio corpo, lui, abituato a donne quasi perfette. Mi rigiro per scrivere qualche altro appunto e rispondere ai commenti su FB e sorrido: magari da lontano il capello biondo sul volto abbronzato, la camicia bianca ... Devo solo stare attenta a non accorciare le distanze ... Chissà che anche lui, essendo un creativo, come suggerisce la mia brillante amica, non trovi banale la regolarità e sia più incuriosito da una donna che alle sette della sera, sotto un cielo plumbeo, noncurante del vento, oramai rimasta quasi sola in spiaggia, si ostini a scrivere a fasi alterne su un quaderno e poi sull'iPhone. Mi volto nuovamente sulla sinistra e lui è ancora lì, attorniato da un paio di uomini e di donne sotto i cinquanta, poi lo raggiunge una bella ragazza bionda e se lo porta via. Sorrido, anzi, quasi rido, e riprendo a scrivere.


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