sabato 10 maggio 2014

99. UN ANNO DI NOI

BUON COMPLEANNO BLOG!


Semplicemente ... Auguri :)
Sonia

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«I condòmini fetenti non muoiono mai, muoiono sempre quelli buoni» Umberto Montella

Sono tutti vecchi. Non vedo che vecchi, dall'alba a notte fonda. Si va dai 65 anni in su. E i vecchi vivono in case vecchie. Tutto è vecchio ormai. I palazzi mostrano crepe, infiltrazioni d’acqua, pulita a volte, assai spesso sporca. Gli attici crollano sui piani bassi. Metafora di una società sandwich in cui gli strati superiori schiacciano gli inferiori. La pila tiene, uno strato è funzionale all'altro. I poveri servono ai ricchi per diventare sempre più ricchi, i ricchi servono ai poveri per sopravvivere ad uno stato volutamente inefficiente. Ma quella pila oscilla, barcolla, minaccia di cedere e crollare su un lato, travolgendo tutto, gli strati superiori e gli inferiori. Unisce l'alto e il basso, fa da collante in questo equilibrio precario la strafottenza e il cinismo. La città cade a pezzi. Provo a rammendarla. Ammaccato e cinico anche io. Donne ottantenni che vivono con madri centenarie. Studenti universitari cinquantenni. Le malattie, tumori che cadono come pioggia. Figli che si sposano, divorzi e corna. Licenziamenti. Di tutto divengo custode. I fratelli si odiano e si impoveriscono e si decompongono sui divani borghesi di Posillipo ma non rinunciano al pokerino del lunedì in cui si giocano i denari che non hanno più. Il guappo dei Quartieri ormai ha 80 anni. Non è più guappo, è la parodia del guappo. I condòmini mi pagano quello che possono. I condòmini ricchi mi pagano quello che vogliono. Spesso non pagano affatto. Ma mi invitano sempre a Galà di beneficenza. Fanno molta beneficenza i ricchi ma non pagano il condominio. E la città muore, si sgretola, le falle sono tappate da strati di cerone e le ferite non curate diventano purulente. Come sia davvero non lo si sa neanche più. Senza di me e i miei patemi, spesso i miei soldi, ormai dispersi nei bilanci dei condomìni, il crollo sarebbe già presente; invece resta un’ombra imminente, una caduta prossima. Un timore che sembra esistere solo nella mia mente, ignoto ai condòmini, troppo presi a non far funzionare la Tac dell'ospedale per far lavorare il loro centro privato intestato alla figlia o troppo impoveriti proprio dalle Tac private (visto che l'apparecchio dell'ospedale non funziona...) per accorgersi che l'ascensore cigola e che i solai scricchiolano sotto i loro piedi, ad ogni loro passo, che sia deciso e gagliardo o stanco e strascinato.
Giovanni Dimarzio

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Non c'e' niente di piu' elettrizzante dell' urlo del mio cuore.
E' improvviso, fulminante, devastante.
E' un tuono che si sprigiona da uno scrigno, ne frantuma le pareti e mi lacera la pelle,
lasciandomi come un' anima sciolta sul pavimento dell' amore.
Cosimo

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Ti senti libera di scegliere e di cambiare, ti senti libera di studiare ogni cambiamento, ti senti libera di provare a volare ed in ogni tormento ne uscira' un gioco da affrontare insieme alla vita...profonda compagna del tuo essere.
Laura

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Karateka x caso
Vi sarà sicuramente capitato di cedere alla tentazione di voler fare un affare e acquistare un pacchetto groupon. Di offerte ve ne sono delle + disparate, compreso fare un corso di 3 mesi di karate ad un prezzo stracciato. Beh, io ne ho colto l'occasione pur non sapendo nulla di arti marziali, lasciandomi travolgere dal fascino che da sempre esercita su di me' la cultura giapponese. Il karate nasce ad Okinawa. Oggi mi ritrovo dopo un anno dal fatidico affare ad indossare karategi e cintura gialla con fervente passione. In tanti conoscerete la figura del samurai e della geisha, ma in pochi quella del karateka cioè di colui che pratica il karate. Quest'ultimo inteso non solo come tecnica di combattimento fisico ma come lotta con se stessi, o come una maratona lunga tutta la vita che può essere vinta solo attraverso l'autodisciplina, il duro allenamento e i propri sforzi creativi. Il karate è via x migliorare il carattere: il praticante deve affrontare le asperità interiori con lo stesso vigore con cui intraprende l'esercizio fisico. Il karate è via di sincerità: solo nella verità l'uomo è libero , la pratica di questo principio rende consapevoli,
umili, giusti. Il karate è via x rafforzare la costanza dello spirito: questa regola si riferisce alla realizzazione dell'uomo in relazione ai suoi obiettivi di vita. La disciplina, la costanza e la perseveranza sono alla base di ogni progresso.Il karate e' via di rispetto universale: senza cortesia viene meno il valore del karate che inizia con il saluto e finisce con il saluto. Cortesia e rispetto sono le basi di ogni educazione ed il saluto il loro simbolo + importante.
Quando salgo a piedi nudi sul tatami scevra delle mie cianfrusaglie e dei miei pensieri, pronta a sostenere lo sguardo di chi ho di fronte, ho la consapevolezza di stare ad affrontare i miei limiti e le mie paure. Mi fa star bene pensare che sto cercando di migliorare me ed il mio rapporto con gli altri. Buon karate a tutti.
Auguri di cuore!
Claudia

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VORREI                                             
Vorrei  che  ciò che ho provato per un tempo limitato potesse durare indefinitamente in modo da vivere in modo perpetuo quel la fonte inesauribile di fuoco e di passione che si chiama amore e che ti fa sognare di essere in un paradiso fatto di tanti arcobaleni. Vorrei  non scoprire ogni volta che ciò che avevo dubitato in un gesto,  in un’azione, in un pensiero gentile, in un’attenzione ..nascondesse un’altra  verità . Il dubbio  si materializzava e diventava un cristallo di ghiaccio mostrandomi  l’animo falso di chi mi aveva illuso.Vorrei  non avere quella sensazione di vergogna quando passando accanto alla miseria ed alla sfortuna  di miei simili ,il mio sguardo si abbassa  cosciente di mostrare un immagine di fortuna rispetto a chi vive nella sfortuna e cosciente di essere incapace nei fatti di non fare nulla per rendere la loro vita un po’ meno sfortunata.Vorrei  leggere di belle storie…di amicizie sincere..di  collaborazione e compassione , di gente che incrociandosi  si sorride dal profondo dell’animo , vorrei sempre incrociare uno sguardo che mostri interesse, che chiede amicizia e non leggere di incontri fatti di vincitori e vinti e di sconfitte senza possibilità di rivincità se non in un'altra dimensione; di sogni infranti da chi ha scelto di essere tuo nemico ed invece con un gesto di amicizia poteva dare un po’ di luce in più alla sua vita ed alla tua . D’un tratto ritorno alla realtà  e  mi accorgo che  avevo scritto di un mondo   che in quel momento non vedevo e non toccavo e che non era  nel presente, ma che era dentro di me.  I “ vorrei” sono  la mia anima e  fanno  di me quello che sono, quello che gli altri vedono e sentono, quello che nessuno potrà mai cambiare se non io stesso; sorrido…un po’ mi piaccio ; ma percepisco che  cammino sempre di fianco  ad  un'altra strada dove come in uno specchio vedo tante mie immagini ciascuna uguale a quelle con le quali mi confrontavo nel descrivere  i miei vorrei…. Posso essere il lato buono, ma anche il lato cattivo dei miei attori  e tutto dipende non solo da me ma anche da una qualità imponderabile della  vita: il caso. Ogni giorno abbiamo  la possibilità di scegliere il lato della strada che percorreremo, ma misteriosamente nessuno ha la sicurezza di conoscere quale sarà  fin quando non lo sta già percorrendo. Forse è questo il fascino che ha la vita: i vorrei  nascono , incontrano il caso ed insieme vedono materializzarsi di volta in volta  la strada da percorrere e se questa non ci piace ecco che nasce un nuovo “ vorrei” , si affaccia sul mondo e incontra l’imponderabile “ casualità” ed una nuova strada...come in un gioco…. Nei giochi si può perdere e si può vincere, ma c’è anche un allettante rovescio della medaglia….si può intendere il gioco anche solo come puro piacere ……piacere di vivere e piacere di giocare con qualcuno .                   
Ciao Nat

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Auguri mamma! Ti vogliamo bene.
Bianca e Simona

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