venerdì 16 maggio 2014

101. SE SIA MEGLIO RESTARE O ANDAR VIA

Qualche giorno fa ho pubblicato su FB il seguente post:


"Cose insospettabili che hanno contribuito a rovinare la cultura italiana: 'Sei grande grande' canzone del 1971 di Renis-Testa, portata al successo dalla venerata Mina, ha un testo davvero sconfortante. In pratica, accanto puoi avere l'uomo più egoista e prepotente, che la vuole sempre vinta, non regala mai un fiore, ma se scopa bene te lo tieni! Ma questa convinzione può essere valida nel mondo animale, la canzone può essere dedicata da una leonessa al suo leone, ma tra esseri umani è diverso ... Noi avremmo una coscienza che dovrebbe frenare l'istinto animalesco ..."

Di qui, le reazioni di uomini e donne, per la gran parte concorde con me, ma tutte riassumibili in due schieramenti contrapposti: pro e contro. Chi pensa che sia un invito ad apprezzare il bello di un rapporto che non appare sereno, ma che è vero, vivo, perché se ne frega delle convenzioni ed in pochi istanti ripaga giorni di litigi. Chi invece pensa che non bisogna adattarsi, che non bastano 'quei momenti' per cancellare il malessere di un rapporto che procura rabbia e delusioni. Alla fine non si sa, se dar ragione a Maria che sopporta un marito 'arrabbiato', talvolta anche traditore, in nome di un sentimento così alto e grande da poter andare oltre gli inganni della vita. Maria che ama,  lasciando il suo uomo libero di vivere come vuole, che non subisce passivamente, ma con atteggiamento fiero e maturo, lascia che sia sempre lui a sceglierla ogni volta, assiste saggiamente agli errori di un essere fragile, ma che non la cambierebbe per nulla al mondo! Del resto cosa è un tradimento, una distrazione di qualche ora, rispetto ad una vita intera? Che importanza possono avere uno, due, cento litigi, quando è solo lei quella che lo conosce per davvero? Cosa contano le grida ed i dispetti se poi lui solo con lei si sente libero di essere come è? Libero di urlare, di bestemmiare, ma anche di piangere e di amare!  Oppure ha ragione Anna che ha detto basta, che è scappata da una vita che non le piaceva, da un uomo che non le dava abbastanza. Anna che ha deciso di affrontare tutto da sola, con un figlio da crescere, ma senza subire un uomo egoista e troppo distratto. Anna che vuole essere felice e non si accontenta. Anna che crede che il vero amore non preveda tradimenti, non ammetta errori. Anna che non ce la fa a perdonare, che vuole rimettersi in gioco e sperare in una nuova opportunità. Anna che ne fa una questione di dignità. Chi ha più coraggio? Chi è la vincitrice? Maria o Anna? Maria potrebbe essere vista come quella che ha fatto la scelta 'di comodo', di Anna, lo stesso, perché anche se la sera a casa è sola con il figlio, non deve più sopportare le richieste ed i giudizi di un uomo dalle mille pretese. Non deve subire umiliazioni. Non deve più render conto a nessuno.
Io credo che abbiano vinto entrambe nel momento in cui hanno scelto, nel momento in cui hanno deciso di fare ciò che le faceva sentire meglio. È difficile affrontare una separazione, molto difficile, ma è arduo anche provare quotidianamente a rinnovare un rapporto, a sacrificare il proprio orgoglio in virtù della condivisione di un unico grande obiettivo: arrivare insieme al traguardo!


1 commento:

  1. Tra moglie e marito non mettere il dito ! Non esiste una regola ; ognuno ha il suo micromondo affettivo con l'altro sesso; a volte è un groviglio senza né testa né coda..altre volte è così bello da far invidia. A volte sei così ammaliato da una persona, ti piace così tanto che quando ti fa del male la vorresti ammazzare...ma basta un po' di tempo ed il riemergere della " dolce nevrosi" che ti lega a questa persona per fartela volere di nuovo..senza renderti conto che ti stai distruggendo la vita. Spesso ho meditato su libri di storie d'amore, su testi di canzoni, su storie di amici, di conoscenti, sulle mie storie c'erano incoerenze, masochismo, assurdità, passione, tradimenti..di tutto e molto spesso emergeva il solito quesito " ma perché stiamo/stanno insieme ???" ..ed io cercavo sempre di darmi una risposta, ma qualunque fosse la realtà che intravedevo c'era solo un dato di fatto che permaneva ...quella/e storie continuavano nello steso identico modo ! Perché ? Forse la risposta è simile a quella che potremmo darci ognuno di noi introspettivamente se analizzassimo la nostra storia d'amore o le nostre storie d'amore che sicuramente avranno avuto degli alti e bassi e delle crisi...perché durano o sono durate tanto ? C'è solo un piccolo...piccolo..problema ...e cioè che noi daremo una risposta sempre coerente alla nostra psiche...ma la verità non è quella che daremo ! Ce la dovrebbe illustrare uno psicologo...o peggio uno psicanalista .
    Ciao Mavi

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