venerdì 27 settembre 2013

58. INCONTRIAMOCI IN CAMPAGNA

E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta ... (D'Annunzio - La pioggia nel pineto)

Molti di voi avranno letto quel bel romanzo di Andrea De Carlo "Due di Due",  pubblicato per la prima volta nel 1989, ecco, io l'ho fatto quasi vent'anni fa ed ora lo rileggerei volentieri, perché lo trovo quanto mai attuale. Trovo molto piacevole ed efficace il modo in cui sono narrati sentimenti di amicizia, di amore e di inadeguatezza di due giovani italiani negli anni 70-80, e credo che questi sentimenti siano gli stessi che accomunano molti di noi in questi anni di caos calmo (altro bel libro di Veronesi). C'è chi è stufo della propria vita, ma non fa nulla per cambiarla e resta pigramente adagiato nel suo ruolo tradizionale, ma c'è anche chi riesce a trasformare i desideri in realtà, anche se ciò comporta non pochi sacrifici. A volte penso che se continuiamo a sognare, ad immaginare come vorremmo che fosse la nostra vita, nel dettaglio, nei minimi particolari, ci giochiamo l'opportunità che i desideri si realizzino. Pensateci, non è mai successo che la realtà si sia mostrata allo stesso modo di come l'avevamo immaginata, spesso peggio, altre meglio, ma mai uguale al copione che avevamo scritto nella nostra mente. Allora forse è meglio agire e non attendere che il copione venga messo in atto. I due protagonisti del romanzo di De Carlo rappresentano proprio le due categorie descritte, entrambi contestano il sistema, ma uno finisce per restarne vittima, l'altro si muove in maniera da cambiare almeno ciò che della sua vita è possibile cambiare, a costo di crescere dei figli come degli emarginati, perché non adeguati alla massa ...
Qualche giorno fa ho partecipato ad una festa in campagna, ho fatto una rilassante, serena passeggiata tra gli alberi da frutta e colture varie. Ho osservato gli aranci ed i limoni, i mandarini ed altri alberi ricchi di frutti ancora acerbi, le zucche acerbe poggiate in terra, piccoli cespugli di lattughe, poi, tra vari alberi noti, ho scorto una bella macchia di colore rosso: un albero zeppo di vivaci giuggiole spiccava tra il verde imponente di questa profumata vegetazione. Che meraviglia la natura! Il contatto con la terra mi riconcilia con la vita. Inizio a credere che il ritorno alla terra, alla genuinità, al lavoro manuale sia l'unica salvezza, l'unico modo per ridare sostanza a questo mondo in cui dilaga il gusto per l'effimero ... Una mia cara cugina qualche anno fa ha mollato tutto, gioie e dolori della città, ed è andata a vivere in campagna (come canta il Toto nazionale). Mi dice che la campagna è lavoro, è sacrificio, ma anche soddisfazioni e migliore qualità della vita. Certo, lo sappiamo che le comodità ci hanno affascinato, ma ci sono costate care, che abbiamo prodotto tanta di quella spazzatura nell'ultimo secolo, da non sapere più come gestirla, e con la spazzatura abbiamo avvelenato la nostra bella e ignara terra. Siamo stati ingrati con lei ed ora dovremmo tornare a prendercene cura, dovremmo tornare ad accudirla, a proteggerla, come hanno fatto i nostri avi. Perché la natura sa ricambiare con i suoi frutti, con le sue radici, con i suoi polmoni, ridiamole aria, ridiamole il rispetto che merita.
Per questo ho deciso di incontrare tutti voi, miei amici, ad un mini evento, per conoscerci da vicino e premiare i partecipanti al concorso di fotografia "Rubami l'anima": domenica 6 ottobre alle 10 "Incontriamoci in campagna", presso "I giardini dell'Orco" sul lago d'Averno.
Allora, chi volesse maggiori dettagli, può attendere qualche giorno e sarà accontentato.
Vi aspetto.

4 commenti:

  1. Ho chiesto a mia cugina pro e contro della sua scelta. Lei da giovane professionista di città, ha deciso di far crescere il figlio lontano dagli orrori urbani ...
    D: - Allora, raccontaci brevemente gli aspetti positivi e quelli negativi che caratterizzano la tua scelta:
    R: - Comincerò con gli aspetti positivi.
    Tutto intorno a te acquista una dimensione diversa, gli spazi e il tempo si dilatano e le cose come le persone si ridimensionano: anche la caccia che prima ti faceva orrore ora diventa una pratica “naturale”, si va a caccia come si va a raccogliere un frutto, tutto rientra nel ciclo della natura.
    Ti riappropri del concetto di TEMPO, ogni cosa ha il suo tempo, con il trascorrere del tempo la natura si trasforma e la strada che percorri ogni giorno, come l’immagine che hai dalla tua finestra non è mai la stessa, leggi perfettamente il ciclo delle stagioni e quello che ieri era un albero spoglio già domani sarà pieno di gemme; impari a leggere il messaggio dei colori : lo spuntare dei fiori gialli (a gennaio-febbraio) che precedono quelli blu (febbraio) fino ai coloratissimi fiori di campo primaverili
    Per la prima volta ho capito che vuol dire “aspettare luna rondine” che ti annuncia l’arrivo della primavera, ho conosciuto le volpi che sempre più spesso “frequentano” anche il paese, escono di giorno e vivono in maniera quasi addomesticata, ho sentito il ritmo incessante e continuo del picchio, il canto dell’upupa, ho incontrato civette, serpenti, faine, poiane, lo spettacolo delle lucciole che ti preannunciano l’arrivo dell’estate. Ho ascoltato il rumore del silenzio, a volte assordante
    Tutti gli eventi naturali acquistano un significato: una luna crescente ti annuncia che nel bosco spuntano i funghi e una gelata che le gemme degli alberi si gelano,, una tempesta di vento può spazzare via i germogli, una bella pioggia estiva ammazza i parassiti e soprattutto ti fa ammirare uno splendido arcobaleno.
    La tua vita acquista un ritmo completamente diverso, anche andare a fare la spesa è un momento di rilassamento e non di stress.
    La luna accompagna ogni mia serata, non c’è una sera in cui non osservo il cielo alla ricerca della luna, e a volte è uno spettacolo straordinario, così come straordinario è il cielo stellato, immenso.
    Mio figlio è straordinariamente libero, si sposta da solo a piedi per il paese, conosce tutti, gioca con le galline, si arrampica sugli alberi, raccogli e mangia fragole, prugne, castagne, nocciole. Ha già “guidato” un trattore, ha conosciuto animali che io ci ho messo 40 anni per vederli!
    Gli aspetti negativi.
    Lunghe giornate piovose e umide trascorse in casa ad aspettare che passi il brutto tempo.
    Non hai alternative: se sei abituato, come me, alla vita di città è assai dura abituarti al fatto che tutto quanto ti viene offerto in termini di servizi (scuola, negozi, trasporti ecc) è unico e non hai possibilità di scegliere. Se vuoi far fare sport a tuo figlio devi fargli fare quello che ti offre la zona (niente scherma, niente arti marziali, niente piscina, nel nostro caso) e il più delle volte è solo il calcio. Oltretutto se non vuoi che tuo figlio sia un emarginato (già è diverso per estrazione e per stimoli che riceve in casa) devi fargli fare quello che fanno i suoi compagni di scuola, quindi calcio.
    Ovviamente anche le persone rientrano nel novero delle “offerte uniche”. Gli abitanti sono quelli, e volente o nolente ci devi avere a che fare e ti devi confrontare con loro, a volte ti rassegni e assecondi, a volte ti intossichi.
    Se la campagna costituisce anche il tuo lavoro e la tua fonte di guadagno allora è ancora diverso: ogni perturbazione climatica è un’angoscia perché sai che può pregiudicare il raccolto, vedere una volpe o un cinghiale nei pressi di casa non è più tanto divertente: possono aggredire i tuoi animali o distruggere le piante.
    Ma nonostante i momenti difficili, non sono pentita della mia scelta.

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  2. wow stupendo ammiro il tuo coraggio e la tua determinazione. :)

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  3. Ogni posto dove si pensa di vivere ha pro e contro..vedremo se ( sempre se lo meriteremo ed esiste) anche il paradiso avrà pro e contro. Il Nodo da sciogliere è un altro, non la conta dei pro e contro , bensì.
    Qualsiasi cosa si faccia o si scelga nella vita deve essere senza alcuna riserva...altrimenti non funziona..ed i famosi nodi ( riserve ) vengono al pettine prima o poi.
    Ovviamente la scelta è personale o ,se a due , deve essere condivisa ! Ma se per caso esistono dei figli ed un giorno decidi di cambiare vita dalla città alla campagna o nella tenda nel deserto...inizieranno i problemi ! I figli molto probabilmente non l'accetteranno...ma mi sembra anche ovvio ..mettiamoci nei loro panni . Bell'affare vero ? da solo sei libero ! A due sei quasi libero ! Con i figli non lo sei affatto ....e forse perciò nascondono i " moti rivoluzionari interni alla coppia " di cui in molti dei tuoi post precedenti...
    Forse l'uomo così come tutti gli esseri viventi accetta di condividere la sua libertà solo quando si accoppia, ma al contrario degli animali vuole far durare questo compromesso sulla libertà per l'eternità...e la cosa non funziona bene nonostante milioni di scritti su coppia, religione e amore eterno )))))))
    Ciao Mavi

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  4. A me piace la campagna, mi affascina tutto quello che è natura, che esalta il ruolo dell'uomo come lavoratore, come alleato della terra, ma ieri, tutte le mie teorie, i miei desideri da contadina, le mie idee romantiche, sono crollate alla vista di un topo! Ma certo, il topo di campagna non è quello di città, sì, ma sempre topo è ... non so, forse non riuscirei ad adattarmi ad una vita in campagna, ma vorrei provarci per qualche giorno ...

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