domenica 2 giugno 2013

22. LA REPUBBLICA

Oggi, 2 giugno, in Italia si celebra la nascita della Repubblica. Nel 1946 un referendum stabilì se la nostra tanto amata, contestata e violentata nazione dovesse essere una Monarchia o una Repubblica. Vi rendete conto? Un referendum ha avuto il potere, lecito, di stabilire una riforma di così grande portata! Un referendum. Adesso questa fantastica espressione di democrazia diretta non serve più a nulla. I nostri attuali governanti non hanno la decima parte della cultura e della lealtà dei politici di 70 anni fa, per non parlare dello spessore dei nostri padri costituenti! Che fine hanno fatto gli italiani? Si indice un referendum e non si va manco a votare, è vero che se decidiamo di abolire un Ministero, ce lo ritroviamo tale e quale, ma con un nome leggermente diverso, è vero che quasi sempre l'esito dei referendum viene ignorato, ma è anche vero che noi italiani non abbiamo più la rabbia e la cultura degli italiani del dopoguerra. Forse ci vorrebbe un'altra guerra ... Ma se non siamo neanche scesi in piazza per lo schifo dell'ultimo eclatante inciucio. Qui l'Italia la stiamo ammazzando noi italiani. Risvegliamoci!

6 commenti:

  1. Ciao, ho letto attentamente il tuo blog, condivido le tue riflessioni e non mi sento di aggiungere altro se non che ogni popolo è paragonabile ad una persona (o una maschera) e l'italia, come dire, funziona come una personalità con disturbo schizo-affettivo paranoideo, diffidente e sospettosa da un lato e con slanci di entusiasmo e fomento destinati a spegnersi come un fuoco di paglia in breve tempo. Siamo completamente diretti dall'esterno, abbiamo una personalità frantumata, mai ricomposta e attendiamo un 'messia' che risolve questa empasse. Ci manca proprio un'identità. Non riusciamo a darci delle regole condivise e allora i governanti si adeguano a questo stato. E' un problema antropologico, di mancanza di memoria, viviamo su un presente effimero, privo di agganci con la nostra storia. Siamo miserabili che in 50 anni, hanno migliorato la propria condizione in modo repentino, vivendo al di sopra delle prorie possibilità, senza capire il prezzo che avremmo pagato. Per un popolo il senso civico è quella spinta che ti porta ad andare oltre gli interessi individuali, oltre il pregiudizio e che riesce dopo errori ha comprendere la lezione. Sono radicale non perché sono d'accordo con tutte le battaglie che portiamo avanti, ma più sul metodo che usiamo: imparare dai nostri errori. Come ha detto Emma Bonino, l'aspetto più potente di ogni democrazia che si rispetti è la possibilità che offre di auto-riparazione, è un sistema vivo, un metodo ma necessità di coinvolgimento, partecipazione, informazione, discussione, in una parola, necessità di una lotta continua. Il problema che ponevi dei referendum si risolve togliendo il vincolo del 50% dei votanti, altrimenti i politici di turno avendo il controllo dei media, riescono sempre a filtrare il dibattito necessario per tutto il processo referendario e a strumentalizzare i temi proposti Spero di non avervi annoiato ;)
    Giorgio

    RispondiElimina
  2. Il popolo italiano non merita la Repubblica. Sì, avete letto bene, la forma democratico-repubblicana bisogna meritarsela e 'sta banda di dementi, rincoglioniti da 30 anni di TV spazzatura, non la merita più. L'Italia può salvarsi i con una rivoluzione o con una dittatura, entrambe improbabili. Quindi, prepariamo i bagagli.

    RispondiElimina
  3. credo che dovremmo riscrivere parte della Costituzione. Considerato che l'intelligenza umana ha inventato l'elusione, cioè la possibilità di scansare gli ostacoli, proporreri di cambiare almeno la parte in cui si dice che l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro per trasformata in : L'Italia deve essere una repubblica fondata sulla dignità (mamopi).

    RispondiElimina
  4. Giorgio, la tua analisi è perfetta! Su tutto ci tengo a sottolineare la necessità di uscire dal proprio orticello e andare oltre gli interessi individuali perché si diffonda il senso civico da troppo latitante. Caro anonimo, accolgo la tua provocazione e credo che il tuo sia un sentimento diffuso. Ci vorrebbe un dittatore buono!

    RispondiElimina
  5. Mamopi, la dignità si nasconde assieme al senso civico, ne fanno un gran parlare, ma non ne conoscono il senso ...

    RispondiElimina
  6. E io che pensavo che La Repubblica fosse stata fondata da Eugenio Scalfari...

    RispondiElimina

Grazie per il tuo contributo