sabato 18 maggio 2013

10. ASPETTANDO ROBIN HOOD

Premessa: non è un trattato di economia, né un insegnamento, sono solo osservazioni di una neo blogger.
La vera ricchezza di un paese la si misura sul livello di civiltà dei propri abitanti. Che in un paese convivano poveri e ricchi è naturale, ma che il divario economico tra le due categorie sia notevole, e che si allarghi sempre più, non è di un paese civile. Il concetto di "redistribuzione del reddito" è alla base della ricchezza di una nazione. Non va demonizzato il ricco in quanto tale, anzi, se la sua agiatezza proviene da fonti lecite, se è un ricco onesto, va emulato, stimato, non massacrato. Chiunque abbia tratto ricchezza dai propri studi, dalla realizzazione di un'idea o dalla costruzione materiale di un progetto, va apprezzato, ma ha il dovere di andare incontro a chi, meno fortunato, non ha raggiunto gli stessi risultati. Questo non significa che c'è una parte della popolazione che deve lavorare il doppio, anche per quelli che non lo fanno, questo lo potrebbe pensare solo un ottuso leghista. Significa semplicemente che il ricco deve qualcosa al povero perché senza di lui non avrebbe potuto conseguire la sua ricchezza e, senza una dose di fortuna, nessuna intelligenza o fatica garantisce un successo economico. In un paese civile devono funzionare i servizi pubblici per tutti, le cure devono essere accessibili a tutti, non si deve permettere che uno, dico uno solo dei propri abitanti muoia di fame. La colpa sarebbe di tutti.
Ciascuno stato dovrebbe ispirarsi a Robin Hood: togliere un po' ai ricchi per dare ai poveri.

6 commenti:

  1. Pienamente D'accordo Mavi! Ma.. Ahinoi purtroppo tutto questo continua a restare un'utopia in questo paese dove mio Fratello che non ha ancora terminato le scuole Superiori, É Al quarto anno dello scientifico col massimo dei voti, pensa gia di andarsene Dall'Italia... Perché Del Bel Paese... É rimasto solo Il Nome di una nota marca di formaggio Fuso!

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    1. Allora impariamo le lingue, perché mi sa che anche i nostri figli emigreranno, anzi, glielo auguro.

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  2. L'emigrazione è un processo 'naturale', i figli crescono e si allontanano dalle famiglie, popoli che hanno varie 'fami' si spostano ed è sempre doloroso lasciare la propria terra di origine.
    Il rispetto della legalità e delle individualità è il nostro punto debole che ci sta portando alla bancarotta della giustizia. In Italia abbiamo privatizzato ma non 'liberalizzato' ossia non riusciamo a capire che libero mercato o comunismo non funziona se non ci diamo delle regole di convivenza civile e se non le rispettiamo . I dirigenti quadagnano 17.000.000 di euro per far in modo che siano Omertosi si rispetto alla violazione sistematica delle regole. La magistratura di sinistra è uno dei poteri che ha fatto e continua a fare danni senza nessuna soluzione che vada a vantaggio della collettività giusto per fare un esempio.

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  3. Dite quello che volete, è bello confrontarsi, ma "il potere della magistratura di sinistra" è un'invenzione di Berlusconi. Conosco molti magistrati, e vi posso assicurare che ce ne sono tanti di destra! In ogni caso, destra o sinistra, a me interessa che si intervenga per riportare nel mio paese la legalità e l'onestà, e soprattutto che la smettano di ignorare la volontà del popolo.

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  4. Esatto... Qui bisogna smettere di guardare a destra e a sinistra.. Qui c'è bisogno di guardare dritto in faccia al problema... E risolverlo... Magari!

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  5. Ma poi i ricchi servono. Se no chi li compra i prodotti fatti dai poveri? Sembra uno scherzo ma è proprio così. L'Italia produce eccellenze (Ferrari, Cucinelli, Artemide, Bulgari...). Chi dovrebbe comprarle???

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